lunedì 2 settembre 2013

Un tema “scottante”

Il mio nuovo libro, uscito da pochissimo MFSG, tratta un tema scottante, almeno così credo e non solo io. Purtroppo nonostante la tecnologia, l’avanguardia in moltissimi campi, rimaniamo molto statici su alcuni temi difficili, dall’omosessualità alla violenza sulle donne, dalla lotta per i diritti fino alla terribile costruzione di nuove armi per la guerra. Moralismi? No. Semplicemente una riflessione su uno dei temi più controversi dei nostri tempi, uno di quelli sui quali ancora ci sono troppe idee discordanti. L’omosessualità in questo libro viene affrontata proprio nel momento in cui il protagonista tenta di dichiararsi alla madre, la quale è sempre sfuggente e non vuole ascoltare. E’ un libro ironico, anche se mette in risalto anche momenti drammatici, ma non dimentica l’ironia nell’affrontare un tema che tutti o quasi conoscono ma che spesso ignorano. Molti si chiedono come dire certe cose ai propri genitori, non vorrei certo prendermi i meriti per l’idea, peccherei di presunzione, ma potrebbe semplicemente bastare un libro da far leggere, ai genitori per capire, ai nostri figli affinché si rendano conto che il mondo cambia e non è necessario che tentino il suicidio per una cosa del genere. Dovrebbero solo riflettere e aprirsi senza paura. La reazione iniziale non è mai giusta, buona e ci si potrebbe sentire soli, ma col tempo la gente, la famiglia può amare i propri figli ascoltandoli in quanto tali, a prescindere dai loro gusti sessuali, ambientali, culturali. Un racconto intenso, accompagnato da una colonna sonora pensata, vissuta, fino all’esplosione finale.

venerdì 15 marzo 2013

Cambiare

Ci sono persone che non cambieranno mai, che non capiranno mai; si ostinano a vivere dentro un mondo fatto su misura che non diviene ma rimane immutato nel tempo, fuggendo la realtà e lasciandosi alle spalle ogni possibile margine di errore. Forse occorre dare qualche possibilità in più a noi stessi, cambiare atteggiamento e idea sugli altri. Quante volte l’ho fatto. Ho perso il conto ormai. Ma non è servito. Alcune persone si ostinano a rimanere le stesse e alla base di tutto, ho imparato a mie spese, c’è il desiderio di stare insieme, vicini, amici. L’amicizia è diventata una parola troppo astratta e la paura che il mondo sia diventato cinico e distaccato purtroppo è sempre più attuale. Ed io scrivo.

Sento il cambiamento entrare a far parte del mio presente, come una lama si avvicina fredda alla pelle. C’è un filo di pessimismo nel mio discorso, ne sono consapevole, ma c’è anche tantissima speranza. Spero nel futuro che verrà, nel mondo che ancora devo conoscere e nelle possibilità che la forza suprema vorrà darmi. Spero che ci sia davvero qualcosa di migliore, gente migliore, capace di comprendermi, capace di volermi bene per come io spesso e gratuitamente ne voglio.

A volte occorre però distaccarsi dalla consuetudine, per comprendere chi siamo veramente, aspettando che qualcuno ci contatti solo per capire se ci tiene a noi; e quando il silenzio si fa possente non ci rimane altro che tacere ed andare avanti, ancora una volta a testa alta, ancora una volta con la speranza di cambiare per un futuro felice.

domenica 10 febbraio 2013

La speranza nel viaggio

Spesso si è convinti che un viaggio possa portare buone nuove. Succede soprattutto quando si vuole in un certo senso scappare dalla realtà, un po’ come accade ogni fine anno: si pensa sempre che il nuovo anno possa portare dei profondi cambiamenti nella vita di ciascuno. Bisogna però comprendere che non sempre è semplice o possibile che accada.

Soave (17) Il tramonto ci mostra qualcosa che di solito non notiamo: la semplicità delle cose che ci circondano. E non solo questo; riesce ad illustrare le stesse cose sotto una luce diversa, che ci affascina ma che non comprendiamo a volte. Io continuo a scrivere e ricevere silenzi, fin qui qualcosa di “normale” per me. Ma prima o poi, quando davvero verrà fuori il vero significato di tutto questo, allora sarà sicuramente un viaggio a portarmi davanti nuove sfide, per comprendere cosa c’è oltre tutto quello che vivo in questi momenti. La gente non capisce o capisce appena. Il tramonto porterà sicuramente una luce diversa nelle cose di tutti i giorni ed io, ancora una volta, sarò pronto a scontrarmi con la realtà futura.

sabato 9 febbraio 2013

Il silenzioso dolore

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E’ lento, quasi percettibile il silenzio che scorre dentro e fuori. Si avvicina alle spalle, da dietro ma con moderazione e mentre cerchi di cacciarlo in qualche modo ne rimani affascinato al punto da voltarti e abbracciarlo. Ormai sono anni che collaboriamo, io e il silenzio! E’ quell’alone che patina la mia vita ed è sempre stato lì, voleva solo che io lo comprendessi. Non so se ho ancora capito la sua presenza, ma sicuramente tutto il dolore che lo circonda e che in fondo sopporto, serve a qualcosa che concretamente non ho del tutto accettato. Ero chiuso e mi sono aperto, questo è sicuro e mi sono aperto anche a lui. Ho teso le braccia e come una lama rovente mi ha colpito il cuore. Adesso il rimbombo del cuore nelle orecchie è divenuto qualcosa che posso modificare come meglio credo. E’ sempre silenzio, ma sembra che io ne faccia parte in qualche strano modo. Così come il dolore che da sempre provo e non so bene perché. Tutto si mescola perfettamente e improvvisamente mi arriva qualcuno, un estraneo, una mano proprio quando non te lo aspetti. Arriva e ti accarezza, ti fa sapere che qualcuno o qualcosa ti osserva e si compiace del tuo operato. Proprio questa mattina, nel mio lavoro, sono rimasto colpito dal gesto di un anziano che assisto, con un gesto inconsueto mentre io ero completamente immerso nella mia tristezza improvvisa, mi ha sorriso e poi con lo sguardo intenso mi ha baciato la mano. La sua dolcezza, la sua delicatezza, è una delle cose che mi ha davvero colmato il cuore da un lato e straziato dall’altro. La sua indifesa condizione, imparziale, che nulla vuole e che nulla pretende, il suo gesto semplice ma spontaneo è una delle cose più belle che si possano ricevere. In quel contesto il mio silenzio e il mio dolore assieme al suo si sono fusi insieme. Qualcosa di tenero e impercettibilmente profondo.

Io lotto ogni giorno alla ricerca di una posizione e naturalmente la canzone giusta o sbagliata fa la differenza. Ancora una volta la voce di Alex e la sua “Sei dentro di me” mi tormenta, mi sconfigge e ripiombo in quello strano fenomeno che si chiama oblio. Spero che il sole scaldi un giorno il mio silenzio e lo illumini e che assieme a lui illumini anche me…

martedì 15 gennaio 2013

Il passaggio

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C’era qualcosa nell’aria. Non so come definirlo. Sembrava il timore che accadesse qualcosa, qualcosa come un disastro, proprio come le profezie che ci hanno turbato e tutte le idee che finalmente gli alieni venissero a farsi vedere… E invece non è successo proprio niente. Dicono che il cambiamento o il passaggio avvenga dentro di noi, ciascuno di noi e chissà. So solamente che mi sono ritrovato davanti questo scenario, il solito arretrato scenario che mi ha riportato dentro un milione di emozioni. Così ho cominciato la mia ricerca: trovare i pochi superstiti di questa mia esistenza. Ho avuto delle risposte, improvvise e contrastanti, ma sono bastate a capire che il cambiamento e il passaggio avviene solo se noi lo vogliamo. Così ho ritrovato persone e amici che avevo messo in un angolo, solo per ritrovare davvero me stesso nel silenzio. Il silenzio, già, quello che mi perseguita e che non mi abbandona mai. Ho cambiato anche la prospettiva e la percezione del silenzio ultimamente… adesso quando sto in silenzio trovo anche il battito del mio cuore che mi pulsa nell’orecchio sinistro e mi accompagna coprendo il solitario fruscio che udivo fino a qualche tempo fa. Certe volte ancora mi domando cosa scrivo a fare. La risposta non la posso comprendere ed è un po’ come quando ci si domanda perché si pensa o si canta. Lo faccio e basta, è questione di consapevolezza e di apertura. Io mi apro agli sguardi interessati e disinteressati degli altri. In fondo solo quando sarò davvero sereno tutto questo avrà una sua consistenza, un suo perché, un suo corso sincero piuttosto che uno forzato come in questo momento. Qualcosa è cambiato, qualcosa è passato ed io sto ancora camminando. Che sia un buon segno?