E’ la purezza, il suo colore, che mi spingono pian piano a comprendere i silenzi che mi circondano, come se fossi stato io a volerli, a desiderarli. Ho sempre odiato le mezze parole o quelle non dette, spesso abbandonate dentro frasi che non si risolvono e rimangono sospese come un accordo dissonante. Non ho voluto io tutto questo, ho ricercato il contrario, il rumore forse, il suono forte e rimbombante nella testa, nelle orecchie. Cosa è rimasto? Solo il solito silenzio, imperturbabile. Torno sui miei passi in questi giorni che ho dovuto affrontare durissime prove emotive, sentimentali, legate al cuore. Dure prove che mi hanno fatto comprendere quanto io possa fare con le mie forze e quanto io sia vero. Sembrerebbe un inno alla mia potenza ma invece è solo la semplice richiesta di aiuto e di rottura del silenzio. Bisogna parlare, esprimersi per molti aspetti per farci comprendere. Spesso accade il contrario. Mi scontro con antiche sensazioni e capisco che non c’è niente, non sento niente, non vedo niente e vorrei. Nel bene o nel male io lo vorrei. Ma so benissimo che richiedere una cosa è molto pericoloso perché la potrei ottenere e non saprei come gestirla. Così resto in ascolto con la speranza che il silenzio che mi circonda non sia la punizione che merito, per come la vedo io, ma che possa farmi sentire qualcosa che ancora non mi è chiarissimo. Sono petali che sostengono il fiore, sono frammenti di un solo grande e forte sentimento. Sono bianchi e puri e gridano al mondo la loro forza e il loro bisogno di non restare soli. Io sono come loro, sono dentro di loro, sono parte di loro. Grido ma nessuno mi ascolta, grido più forte allora ma sembra che tutti in questo momento si siano dati appuntamento per dimenticarmi. E allora non smetto, grido ancora una volta. Basta col silenzio, basta con le parole dette a metà, basta con le frasi smorzate. Non posso far altro che aspettare, aspettare che qualcuno riesca a sentire la mia voce, in questo mare di frastuono nonostante io grido.
lunedì 17 settembre 2012
giovedì 30 agosto 2012
Il retro della medaglia
Noi cambiamo continuamente. La gente cambia in continuazione, dovremmo saperlo, dovrei saperlo. Non mi aspettavo niente o forse avrei dovuto aspettarmi un riconoscimento in più dato che ho fatto della mia vita un modo per dedicarmi agli altri. A cosa è servito? Oggi ricevo spesso dei rifiuti, sociali o mentali, non perché io faccia qualcosa di particolarmente spregevole o perché io stesso sia cattivo; piuttosto imbarazzante pensare che tutto è legato esclusivamente alle persone che incontriamo. Io ne ho incontrate di assolutamente assurde al punto che, ultimamente, ho conosciuto due gioielli che mi fanno sentire bene e strano contemporaneamente, perché non sono più abituato alla delicatezza, al rispetto e alla gentilezza. Sono tuttavia contento che le cose cambiano in modo assolutamente repentino e ci portano a modificare tutta la nostra esistenza in un solo attimo. Per questo riprendo il mio viaggio, quello che pensavo per un attimo si fosse fermato, forse per farmi contemplare il paesaggio per poi riprendere a forza una nuova sfida della mia esistenza.
Come una foto in negativo, dove alla fine riesci a percepirne i dettagli solo se la fissi per un minuto e poi rifletti l’immagine sul muro bianco…ho trovato in risposta solo silenzi ed ora sono davvero stanco di recitare la parte del buono che non sarò mai fino in fondo. Siamo umani, pieni di sfaccettature, siamo brillanti e pieni di talenti, dobbiamo solo avere il coraggio di lottare per la nostra serenità, la nostra felicità. Ancora in viaggio…
giovedì 26 luglio 2012
Perso nella natura
sabato 9 giugno 2012
Senza controllo
Lacrime, lacrime...dentro, fuori. Occhi rossi, di fuoco, bruciano intensamente come scintillanti raggi di sole penetranti.
Fuori controllo, la mia mente pensa e vaga lontanissima, anni luce di distanza dalla realtà. Io immobile, parole che mi attraversano il corpo e i pensieri ma non ci sono, sono lacrime che scendono e nient'altro. Ho accumulato l'odio dentro, i movimenti lenti di una palla che rimbalza e poi sempre più velocemente verso terra.
Lacrime, aride scie intrise di sangue che lasciano i solchi sul viso.
L'odio e il rancore, pensieri morti e risorti, sopravvissuti e vividi nella mia testa.
Sono vuoto, arido, spento. Lo sguardo mi abbandona, il silenzio si impossessa ancora una volta di me ed io, lo sento forte dentro, non sono morto ma in quello stato di coma che mi annienta e mi esclude dal resto del mondo. La gente mi parla, io non ci sono non ascolto, aspetto ma non parlo, nego e non parlo. Silenzio.
Fuori controllo, senza controllo, il mio pensiero che vaga alla ricerca di qualcosa di piacevole, un sorriso che non trova, un momento felice che in quell'istante non si fa vedere.
Lacrime, scendono come lame che sfidano il vento e vanno a conficcarsi nelle guance smorte e sofferenti. Lacrime che non si fermano davanti a niente, neanche davanti agli sguardi immobili e indecifrabili di chi non capisce e non parla, non dice niente, osserva a disagio.
Cosa succede?
E' l'odio, la rabbia e il peso di mille ricordi e pensieri angoscianti che si sono dati appuntamento in questa danza di lacrime che tormentano il mio volto, torturano il mio sguardo, rossastro, le palpebre mezze chiuse per il male e la tristezza. Malinconia, dolore e sensazione di inutilità. Proprio il momento sbagliato per chiedersi cosa ci faccio qui, dove vado partendo da qui. Proprio il momento sbagliato per interrogarsi. Ho passato il tempo a frenarmi, tirare il freno il più possibile perché non esploda quel che ho dentro ed ora, come l'inconsapevole attore di una tragedia che scopre, alla fine, di essere lui l'assassino, eccomi qui davanti al mio odio incontrollabile.
Cosa succede adesso?
Senza controllo la mente non può fare molto, come una lama che non ha direzione.
Il controllo arriverà ma non adesso, ora è il momento delle lacrime e solo questo.
Ma domani purtroppo il mio odio sarà un tutt'uno con l'amore e insieme diventeranno me.
Sono io, sboccio, vedo il sole e poi l'ombra. Cammino di giorno e a notte fonda.
Sono io, incontrollatamente sotto controllo.