lunedì 17 settembre 2012

Rompiamo il silenzio!

Rosa bianca

E’ la purezza, il suo colore, che mi spingono pian piano a comprendere i silenzi che mi circondano, come se fossi stato io a volerli, a desiderarli. Ho sempre odiato le mezze parole o quelle non dette, spesso abbandonate dentro frasi che non si risolvono e rimangono sospese come un accordo dissonante. Non ho voluto io tutto questo, ho ricercato il contrario, il rumore forse, il suono forte e rimbombante nella testa, nelle orecchie. Cosa è rimasto? Solo il solito silenzio, imperturbabile. Torno sui miei passi in questi giorni che ho dovuto affrontare durissime prove emotive, sentimentali, legate al cuore. Dure prove che mi hanno fatto comprendere quanto io possa fare con le mie forze e quanto io sia vero. Sembrerebbe un inno alla mia potenza ma invece è solo la semplice richiesta di aiuto e di rottura del silenzio. Bisogna parlare, esprimersi per molti aspetti per farci comprendere. Spesso accade il contrario. Mi scontro con antiche sensazioni e capisco che non c’è niente, non sento niente, non vedo niente e vorrei. Nel bene o nel male io lo vorrei. Ma so benissimo che richiedere una cosa è molto pericoloso perché la potrei ottenere e non saprei come gestirla. Così resto in ascolto con la speranza che il silenzio che mi circonda non sia la punizione che merito, per come la vedo io, ma che possa farmi sentire qualcosa che ancora non mi è chiarissimo. Sono petali che sostengono il fiore, sono frammenti di un solo grande e forte sentimento. Sono bianchi e puri e gridano al mondo la loro forza e il loro bisogno di non restare soli. Io sono come loro, sono dentro di loro, sono parte di loro. Grido ma nessuno mi ascolta, grido più forte allora ma sembra che tutti in questo momento si siano dati appuntamento per dimenticarmi. E allora non smetto, grido ancora una volta. Basta col silenzio, basta con le parole dette a metà, basta con le frasi smorzate. Non posso far altro che aspettare, aspettare che qualcuno riesca a sentire la mia voce, in questo mare di frastuono nonostante io grido.

giovedì 30 agosto 2012

Il retro della medaglia

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Noi cambiamo continuamente. La gente cambia in continuazione, dovremmo saperlo, dovrei saperlo. Non mi aspettavo niente o forse avrei dovuto aspettarmi un riconoscimento in più dato che ho fatto della mia vita un modo per dedicarmi agli altri. A cosa è servito? Oggi ricevo spesso dei rifiuti, sociali o mentali, non perché io faccia qualcosa di particolarmente spregevole o perché io stesso sia cattivo; piuttosto imbarazzante pensare che tutto è legato esclusivamente alle persone che incontriamo. Io ne ho incontrate di assolutamente assurde al punto che, ultimamente, ho conosciuto due gioielli che mi fanno sentire bene e strano contemporaneamente, perché non sono più abituato alla delicatezza, al rispetto e alla gentilezza. Sono tuttavia contento che le cose cambiano in modo assolutamente repentino e ci portano a modificare tutta la nostra esistenza in un solo attimo. Per questo riprendo il mio viaggio, quello che pensavo per un attimo si fosse fermato, forse per farmi contemplare il paesaggio per poi riprendere a forza una nuova sfida della mia esistenza.

Come una foto in negativo, dove alla fine riesci a percepirne i dettagli solo se la fissi per un minuto e poi rifletti l’immagine sul muro bianco…ho trovato in risposta solo silenzi ed ora sono davvero stanco di recitare la parte del buono che non sarò mai fino in fondo. Siamo umani, pieni di sfaccettature, siamo brillanti e pieni di talenti, dobbiamo solo avere il coraggio di lottare per la nostra serenità, la nostra felicità. Ancora in viaggio…

giovedì 26 luglio 2012

Perso nella natura

Ogni giorno io, come tantissime altre persone, mi perdo nei ritmi che la società ci impone: corriamo sempre per raggiungere il posto di lavoro, per fare la spesa, per mangiare e non ci accorgiamo di come e quanto tempo sprechiamo.
Dopo un po' di tempo finalmente è arrivato un viaggio, una pausa per riflettere e riappropriarsi dei tempi giusti, del ritmo giusto che mette in sintonia la testa e il cuore. Attraverso svariati spettacolari paesaggi e costruzioni abbandonate, rovine e castelli, ponti e fiumi, ho ritrovato il tempo perduto e mi sono riappacificato con me stesso. Forse perché talvolta siamo talmente presi dalle cose e le persone che ci circondano da non capire che ci stiamo perdendo. Mi sono ritrovato. Respirando aria nuova e intensa, ascoltando gli altri sconosciuti incontrati per caso, aprendomi e parlando a mia volta, consapevolmente felice nello scoprire che non c'è niente che non vada. Sereno.
E' un po' la rappresentazione di alcuni momenti della vita, il ponte, il tramite che va attraversato, nonostante il fiume in piena e i detriti che danno degli scossoni al nostro passaggio. Bisogna attraversarlo con tutta la forza e la volontà di cui siamo capaci, senza guardarci indietro come spesso capita. Dobbiamo lottare per un piccolo passaggio, ma è quello che facciamo tutta la vita per ritagliarci un pezzetto di felicità.
Mi sono perso, piacevolmente, nella natura. Ho portato un pezzetto di cielo, di terra e di aria dentro di me, ricordando pure la lenta e vellutata pioggia che mi ha accarezzato per qualche giorno e, sussurrando, mi ha invogliato ad andare avanti.

sabato 9 giugno 2012

Senza controllo

Ed ora che cosa succede?
Lacrime, lacrime...dentro, fuori. Occhi rossi, di fuoco, bruciano intensamente come scintillanti raggi di sole penetranti.
Fuori controllo, la mia mente pensa e vaga lontanissima, anni luce di distanza dalla realtà. Io immobile, parole che mi attraversano il corpo e i pensieri ma non ci sono, sono lacrime che scendono e nient'altro. Ho accumulato l'odio dentro, i movimenti lenti di una palla che rimbalza e poi sempre più velocemente verso terra.
Lacrime, aride scie intrise di sangue che lasciano i solchi sul viso.
L'odio e il rancore, pensieri morti e risorti, sopravvissuti e vividi nella mia testa.
Sono vuoto, arido, spento. Lo sguardo mi abbandona, il silenzio si impossessa ancora una volta di me ed io, lo sento forte dentro, non sono morto ma in quello stato di coma che mi annienta e mi esclude dal resto del mondo. La gente mi parla, io non ci sono non ascolto, aspetto ma non parlo, nego e non parlo. Silenzio.
Fuori controllo, senza controllo, il mio pensiero che vaga alla ricerca di qualcosa di piacevole, un sorriso che non trova, un momento felice che in quell'istante non si fa vedere.
Lacrime, scendono come lame che sfidano il vento e vanno a conficcarsi nelle guance smorte e sofferenti. Lacrime che non si fermano davanti a niente, neanche davanti agli sguardi immobili e indecifrabili di chi non capisce e non parla, non dice niente, osserva a disagio.
Cosa succede?
E' l'odio, la rabbia e il peso di mille ricordi e pensieri angoscianti che si sono dati appuntamento in questa danza di lacrime che tormentano il mio volto, torturano il mio sguardo, rossastro, le palpebre mezze chiuse per il male e la tristezza. Malinconia, dolore e sensazione di inutilità. Proprio il momento sbagliato per chiedersi cosa ci faccio qui, dove vado partendo da qui. Proprio il momento sbagliato per interrogarsi. Ho passato il tempo a frenarmi, tirare il freno il più possibile perché non esploda quel che ho dentro ed ora, come l'inconsapevole attore di una tragedia che scopre, alla fine, di essere lui l'assassino, eccomi qui davanti al mio odio incontrollabile.
Cosa succede adesso?
Senza controllo la mente non può fare molto, come una lama che non ha direzione.
Il controllo arriverà ma non adesso, ora è il momento delle lacrime e solo questo.
Ma domani purtroppo il mio odio sarà un tutt'uno con l'amore e insieme diventeranno me.
Sono io, sboccio, vedo il sole e poi l'ombra. Cammino di giorno e a notte fonda.
Sono io, incontrollatamente sotto controllo.

martedì 15 maggio 2012

Una nuova storia

 Il tempo passa davvero in fretta ed io mi ritrovo con un foglio di carta bianco davanti agli occhi, pronto a scrivere come un fiume in piena che attraversa per la prima volta quello che diventerà il suo canale, il suo percorso. Sono ancora una volta come in piena, pieno di idee, pieno di informazioni da trascrivere nonostante io non abbia ancora capito verso dove mi porta la corrente.
Consapevole di aver affrontato delle scelte e avere finalmente deciso per me e per chi sta dentro o fuori dalla mia vita, cresco grazie alle pochissime persone che mi incitano ad andare avanti, a scrivere o cantare, a comporre una storia o una canzone. Sono persone che mi amano e alle quali io tengo in modo particolare. Sembra banale sentirsi dire "bravo" dopo che hai fatto leggere un tuo pensiero, ma quella piccola parola mi serve e mi aiuta a proseguire e migliorare nel tempo il mio mondo, quel piccolo mondo che mi sono costruito con fatica. Il più delle volte regalo i miei pensieri a chi non sa leggere, a chi non vuole ovviamente per paura di riscoprirsi vuoto e stupido; e così resto solo con i miei silenzi e le mie inventive che copio dal mio inconscio.
Speravo in qualcosa di più, più entusiasmo, più collaborazione, più partecipazione e invece la gente invidia inutilmente il mio lavoro, le mie iniziative quasi lo facessi per spiazzare tutti, per esaltare solo me stesso.
E' il mio destino: solo nel mio mondo, lontano da tutti perché è così difficile comprendermi e starmi vicino.
Ma non ho paura, anche se soffro un poco va benissimo così.
Posso contare su poche persone, pochissime ma che bastano nonostante il mare che scorre nel mio cuore.
Sono ancora in movimento, sono pieno di risposte e pensieri contrastanti che ancora una volta mi aiuteranno ad arrivare al capitolo successivo della mia vita.

venerdì 27 aprile 2012

Lei, ha compreso tutto!

Ha compreso tutto! Finalmente, oltre le mie aspettative e le mie paure, lei ha capito tutto. Ha pianto a distanza per tre lunghi giorni davanti ad una triste realtà, così come ho fatto io nello stesso istante. Poi ha pensato e ripensato e mi ha detto decine di volte che mi avrebbe voluto parlare, per essere chiara o per capire...
Alla fine non l'ha mai fatto. Si è soffermata sul fatto di abbracciarmi e di sussurrarmi che in qualsiasi luogo, in qualsiasi modo, mi avrebbe voluto bene. "L'importante è che tu sia felice" mi ha detto e per me questo cancella milioni di ore di sofferenza e di paura. Tutto spazzato via in un istante. Consapevole di poterla avere vicino senza il dubbio di dover mentire ancora, di dovermi nascondere ai suoi occhi. Il suo cuore perfettamente sintonizzato al mio, con la voglia profonda di sentirmi vicino e gioire della mia gioia. Nessuno potrà mai cancellare o distruggere la delicatezza con la quale io e lei ci guardiamo ancora oggi negli occhi, con cui comunichiamo silenziosamente. Nessuno potrà dividerci perché io e lei siamo pieni di quei sentimenti che ci distinguono dal nulla. Quell'amore che solo io e lei sappiamo dare agli altri e che pochissime volte riceviamo in cambio. Lei ha compreso tutto, oggi sono più felice e lo scrivo così da rileggerlo un giorno per rafforzare il mio umore quando non ci sarà motivo ancora una volta per potersi lamentare.

Ed ora?!


Ed ora dove andranno i miei occhi? Dove si poserà il mio sguardo?

Fino ad ora si è nascosto dietro la rugiada, dentro un raggio di sole e sotto il silenzio di corpi anonimi. Ora, quando credevo che tutto fosse finalmente perfetto, ecco che mi ritrovo a decidere, una nuova strada da intraprendere o un passo indietro da rifare.
Cerco, ascolto, penso. Come se fosse utile a qualcosa. Non ho perso la speranza, nonostante il cuore mi batti in gola, nonostante ad ogni respiro vorrei contrapporre una reazione completamente diversa da quella che ho di solito. Dentro le parole so che molti possono non leggerci nulla, del resto il mondo è pieno di persone che credono di essere intelligenti e di avere una testa che non usano poi; peccato che alla fine restano solo silenzi e la gente dimentica di quanto bisogna essere umili per poter comprendere la vera realtà.
Sapere di non sapere tutto, restare umili nonostante i trabocchetti.
Ed ora il mio pensiero dove può andare? Dove vuole volare la mia anima e la mia nostalgia?
Ora che, ancora una volta, il mio cuore è semplicemente sereno e non ci sarebbe motivo per sconvolgerlo ulteriormente...

venerdì 23 marzo 2012

Basta poco

E' passato un po' di tempo da quando non provavo la sensazione di vuoto o la mancanza di terreno sotto i piedi. A volte ritorna. Un po' per colpa mia e un po' per colpa del fato. Ho piacevolmente scoperto che sono cresciuto, aperto e amplificato moltissimi punti di vista e anche le mie reazioni così come la mia forza si sono aggregate. Posso sorridere, a volte piangere che fa bene pure quello. La paura a volte è di non saper cosa dire in certe situazioni, ma sto andando bene, ci metto il cuore in tutto quel che faccio.
Ho scoperto piacevolmente di essere sensibile nel tempo e di aver mantenuto quasi intatto quel lato di me al quale tengo fin troppo. E' una gioia continua, sentimenti contrastanti che mi aprono un mondo nuovo, del quale non pensavo avrei mai fatto parte. Un gruppo, una squadra, un pensiero comune che volge lo sguardo verso nuovi orizzonti. Nuove scoperte e nuove prove sempre dietro l'angolo. Io spero che tutto mi porti da qualche parte e che il mio sforzo non sia vano. Sono certo che molti possano apprezzare o disprezzare, ma la vita in fondo non può essere uguale per tutti e non tutti ci possono amare per quelli che siamo diventati o che saremo domani. Io sono sempre pronto, aperto, disponibile e altre volte chiuso, scontroso e talvolta acido. Ma è questo quel che conta: essere se stessi in tutto. Quasi impossibile ma se si vuole, basta poco per potersi aprire e finalmente viversi la vita per quel che si è realmente.
Il tempo passa, le speranze no... rifiorisco!

venerdì 10 febbraio 2012

Su e giù

Ogni cosa va affrontata. E' un'altalena che ci porta avanti e indietro o forse è come salire e scendere dalle scale, forzatamente. Si perdono le forze a volte e ci si chiede come mai la vita ci mette di fronte a certe situazioni da affrontare per forza. Non esistono risposte concrete a certi misteri, non esiste una regola per poter affrontare gli imprevisti. Posso solo andare avanti e indietro, metterci tutta l'intensità di cui sono capace. Spesso resto solo, sento il silenzio che mi circonda e solo in quel momento mi accorgo di cosa accade veramente intorno a me. C'è silenzio, un silenzio così profondo che solo io conosco e affronto ogni giorno, da anni, fin da piccolo. Lo affronto e mi affonda dentro, fin dentro i pensieri più nascosti del cuore e della mente e paradossalmente mi tiene compagnia.
Cosa dovrei fare? Mi aspetto troppo, è sempre la stessa storia, ma non mi arrendo e mi rendo conto che tutto si muove con intensità in base alla mia. Sarebbe troppo semplice ma la semplicità è la vera spiegazione delle cose e degli eventi. Tutto accade con semplicità soltanto che la gente non vuole rendersene conto e non ha intenzione di capire. Tutto scorre, mentre il silenzio attanaglia chi lo può e vuole ascoltare ed anche se io vorrei liberarmene so che è sempre lì, in un angolo che mi osserva e prima o poi si farà presente e vivo, nitidamente dentro di me. Io lo sento. Lo percepisco come il migliore amico della mia esistenza e lui silenziosamente mi parla e mi ascolta torturandomi ancora un poco. La psiche, che strana prestazione inesplorata. Fa parte di me, non posso comprenderla fino in fondo se non nel momento determinante della mia follia. Basterebbe così poco ma forse non tocca a me farlo presente.
Aspetto, aspetto...arriverà il momento in cui io e la mia solitudine saremo davvero una cosa sola e solo in quel momento non ci saranno più scuse per tutto il resto, rimarrà la verità nascosta, rimarrà l'amaro in bocca per chi non ha avuto tempo, per chi non è riuscito a capire, per chi purtroppo si è lasciato sfuggire anche l'ultimo momento per evitare l'inevitabile silenzio.

sabato 28 gennaio 2012

C'è sempre un sorriso!

C'è gente che ancora si stupisce per la mia voce, non credendo che quella dentro una canzone e un cd possa davvero essere la mia. Circondato da cori e melodie tutto quel che faccio è chiudere gli occhi, guardarmi dentro e tirar fuori le mie emozioni, le sensazioni e le parole che partono dal cuore. Il risultato è qualcosa che va oltre, che in qualche modo ognuno prende per sé, se ne appropria ed è proprio questo il senso di quel che faccio. Apparentemente sembra che voglia mettermi in mostra e invece sono convinto che qualcuno là fuori ha bisogno di una parola di conforto ed io cerco di aiutarlo, anche se non so bene il perché, con la voce e con le parole.
Mi stupisco anche io spesso perché quella frase mi pare impossibile che l'abbia davvero scritta io. Mi capita la stessa cosa quando scrivo un libro e poi lo rileggo a distanza di tempo e ci trovo dentro delle cose che non pensavo di poter mai scrivere. Invece capita proprio in quel modo, donandosi completamente, aprendo il cuore e lasciando che chiunque riesca a leggerci qualcosa di assolutamente personale. Il mio cammino prosegue, la forza da dentro si fa vivida e possente, mentre ogni giorno cerco di comunicare il mio stato d'animo e la voglia di cambiare per migliorare questo piccolo mondo che abitiamo.
Sorrido, quando nei volti degli altri scorgo la sorpresa nel comprendere le mie parole e le melodie; sorrido, quando qualcuno mi chiede le parole delle canzoni; sorrido, semplicemente sorrido perché sono riuscito in qualche modo a sentirmi utile nella vita degli altri. C'è un disegno, sicuramente c'è un disegno tracciato ed è il motivo di quello in cui mi imbatto. Anche se non ne comprendo affatto i misteri, non mi ostino a capire ma mi limito a lasciare aperto il cuore!

lunedì 16 gennaio 2012

Canti al cielo

Nate da un'idea di semplicità e di gioia, finalmente nove nuove canzoni sono uscite fuori! Ed ecco a voi i CANTI AL CIELO! Dal contenuto religioso o meglio fraterno in quanto si parla proprio del rapporto con un'entità superiore che ognuno poi chiama come meglio crede: Dio, Budda, Visnu, Scienza, Fato. Eppure ognuna di queste voci ci riportano all'idea di credere in qualcosa di superiore a noi stessi. Una nota, una melodia così come una parola e una frase possono cambiare il corso delle nostre giornate nella massima semplicità. Ascoltandone profondamente il contenuto, da soli e con il cuore aperto, sicuramente si può trovare una risposta, un semplice consiglio e spesso un aiuto e un conforto.


Non bisogna discriminare l'altro se è bianco o nero, se alto o basso, bisogna solo volerlo bene nella sua natura, nella sua essenza. Solo in questo modo, anche se non è semplicissimo, si può raggiungere la piena semplicità e felicità. L'amore può essere donato a più livelli e in forme sempre diverse. Donarsi è una parola meravigliosa e spesso ci si stanca di farlo per paura che gli altri possano fraintendere o allontanarci. Bisogna continuare a crederci e a lottare per i propri valori, è certo, ma si può anche vivere insieme a chi non la pensa come noi.

Anche se può sembrare una sorta di desiderio utopistico, l'unione nell'amore si può raggiungere, basta volerlo profondamente. A volte anche solo ascoltare una canzone può cambiare il nostro umore. Allora perché non diventare noi stessi melodia di un canto superiore? Perché non mandare noi stessi un messaggio all'altro anche semplicemente  con un sorriso o una stretta di mano? Si può fare, basta volerlo!

giovedì 12 gennaio 2012

2012 - Parola d'ordine: DONARE!

 Bisogna riconoscere che il 2012 è entrato quasi in punta di piedi e di solito è così quando ci si aspetta qualcosa di più. Ma è un anno come gli altri, ricco di affascinanti dicerie e avvenimenti. Staremo a vedere. Nel frattempo quella parte buona di me che a volte preme più di quella drasticamente cattiva, mi ha dato la forza e la voglia di donarmi. Certo posso donare alcune piccole cose, non completamente forse, anche se alla fine non è mai così e resto lì a donarmi fino all'ultimo respiro!
Donare quel che si ha: dagli indumenti agli oggetti inutili; dai pensieri e i sorrisi che non costano niente fino alla musica, la mia terribile compagna di vita!

Sarà che in questo periodo sono piuttosto aperto alla religiosità che mi circonda, sarà che a volte ci perdiamo alla ricerca di una potenza sovrana, ma mi sono ritrovato ad incidere in termini "religiosi" e questo mi ha arricchito. Gli occhi lucidi e il sorriso pieno in viso, mi danno libera strada su questo tortuoso percorso. Non bisogna scoraggiarsi e se si ha un po' di tempo e di pazienza alla fine si arriva al punto importante. Qual'è il punto?!

Ma naturalmente DONARSI! DONARE.
Basta un poco di musica, qualche incisione, un pochino di voce, qualche strumento, diverse notti e giorni di tempo, il fiato giusto e il cuore aperto! Et voilà! Siamo quasi pronti per questo salto verso il cielo! Basta poi una pseudo copertina, un link per il download ed ecco pronto il regalo per migliaia di sconosciuti alla ricerca di un pensiero, di una parola...i soldi non si fanno in modo gentile, non con il cuore aperto...e quindi meglio donarsi, donare.
A presto!