lunedì 12 dicembre 2011

Una carezza

Sembrava niente. Erano piccoli attimi, silenziosi e intensi. Era da tempo che non provavo quella sensazione, di chi riesce a coccolare qualcuno con estrema dolcezza nonostante il dolore intenso. Io e i suoi occhi. Il mio cuore al pulsare del suo, lì su un letto freddo d'ospedale. Immerso nel silenzio di quel suo sguardo che voleva dirmi tutto e niente, che a stento mi riconosce e che mi grida aiuto. Ed io immobile. Ognuno ha recitato la sua parte, più o meno convincente, convinti di potersi meritare un posto nella mia vita. Io invece ho stilato la classifica di chi è stato meno presente e per questo immeritevole.
Era lì, davanti ai miei occhi, mentre le gocce di quelle flebo scendevano a forza, mentre il suo respiro nervoso si propagava lungo il suo corpo e faceva di me il punto di sfogo, uno sfogo che ho trattenuto a forza.
Eppure io c'ero. E c'era anche lui che mi cercava col suo sguardo mentre io, silenziosamente gli chiedevo conforto e gli accarezzavo la testa e le guance per farlo addormentare.
Mio padre era lì, su quel letto freddo ma c'ero anch'io, per fortuna.
Siamo tornati a casa questa volta, io con più forza e con il dolce ricordo di quelle carezze che non ha compreso. Lui con un nuovo punto di riferimento e il desiderio di capirci qualcosa anche se non potrà.

venerdì 2 dicembre 2011

Sguardo in avanti

Bisogna sempre andare avanti. Finisce una strada e se ne imbocca subito una nuova. Così come finisce un lavoro e si pensa subito ad un qualcosa di nuovo. Tutti cambiano, si migliorano e modificano e questo ci porta a diventare quelli che siamo attualmente. Si deve andare avanti altrimenti non si cresce più e non si vive più. Pian piano ho lasciato che il termine "deve" scomparisse dal mio vocabolario sostituendolo con "voglio" e devo ammettere che le cose sono notevolmente cambiate. Il tutto arricchito da una compressa dose di ottimismo...che non guasta mai! Ci sono un sacco di artisti intorno che "se la tirano" e in fondo capisco perché io non sia uno di loro...rimanendo semplice per quel che posso, cercando di non farmi grande davanti a nessuno e mantenendo un clima di semplicità in tutte le mie idee e inventive. Alla fine scopro persone molto distanti e questa è una delle poche note dolenti della mia vita. Persone che potrebbero esserci ma sono distratte e che in qualche modo non si avvicinano. Quelli che credevo fossero dalla mia parte non fanno niente per gridarlo al mondo e mi accorgo che la vita prosegue anche senza loro. Forse è come un ricambio d'ossigeno: a volte altre particelle arricchiscono la mia vita allontanando le altre. Chissà! Dopo aver scritto vari libri, canzoni e ostinatomi a cantare anche se il raffreddore non mi da tregua, so che posso andare avanti e in cuor mio sono sempre lo stesso, generoso e pieno di iniziative buone ed affettuose per chi prendo a cuore. Donarsi è anch'essa un'arte che a volte non si apprezza perché ci si aspetta un ricambio da parte degli altri. Eppure vado avanti, deciso a non recidere i miei pensieri e le mie azioni ma piuttosto a rafforzarle, rinvigorirle. Alla fine, dal detto "chi mi ama mi segua", sicuramente ci saranno pro e contro, come in tutto il resto d'altronde, ma ne sarà valsa la pena.
Un lungo percorso, uno nuovo ma pieno di me, finalmente senza la preoccupazione di fare qualcosa di sbagliato o di essere fuori luogo, proprio come accadeva qualche anno fa...
Sono me stesso, aperto come un libro a chi ha voglia di leggere!

giovedì 17 novembre 2011

Una nuova sfida!

Un po' fuori forma, pieno di idee e di progetti; sicuramente deciso a migliorare e ripristinare le doti canore.
Con questo spirito ricomincia la voglia di fare, di produrre e di "parlare" attraverso il canto, giunti adesso alla progettazione del 13° album virtuale.
E' un mondo fatto di venditori, di chi in qualche modo vuole vendersi al miglior offerente. Mi sono reso conto che il mio invece è solo un modo per esternare i miei pensieri e le mie paure, là dove dovessero essercene. Sono sereno. Finalmente. Ho potuto constatare che ci sono persone che vanno e vengono, altre hanno paura di confrontarsi ed altre ancora continuano a fare il loro gioco: fingono di essere altre persone che in definitiva non sono. Con la mia presunzione e l'istinto sono giunto a conclusioni più o meno piacevoli sulla mia vita e chi mi circonda. Alla fine viene da dire che bisogna sorridere ed è l'unica vera forza che non mi abbandona mai. Essere positivi aiuta questo è certo. Dopo essere uscito dal "tunnel" (!) dello SQUILIBRATO, ormai in pubblicazione, adesso mi sto dedicando un poco alla musica, che avevo prepotentemente messo da parte. Ho imparato che esistono momenti opportuni per qualsiasi cosa: musica, scrittura, avvicinarsi alle persone, allontanarsi, accettare, aiutare.
Tutto ha una sua dimensione, bisogna solo cogliere il momento giusto.
Alcuni brani sono già pronti, bisogna solo ricantarli! Scopro nuovamente il gusto per il melodico e la malinconia che mi ha contraddistinto nei primi lavori. E' una sensazione strana: in effetti non sono né triste né malinconico, eppure quando una canzone prende è giusto che sia così. Ho imparato a confrontarmi con i sentimenti degli altri e lì trovare l'ispirazione per scrivere qualcosa.
Non so se 13 porta bene, ma sono certo che dentro di me il fermento non si è concluso. Vado avanti e, nonostante tutto, il mio sguardo è sempre volto al cielo. Spero in qualche modo di trasmettere ancora una volta la potenza dell'amore, non attraverso l'incomprensibile ed incompreso lavoro religioso ma anche e soprattutto attraverso i modi gentili e l'ascolto. Un caro saluto a tutti.

mercoledì 5 ottobre 2011

Sempre in fermento

Ogni giorno che passa, accolgo sempre nuove sfide. In questo silenzioso angolo dell'universo mi metto sempre in discussione. Ancora una volta in fermento, la mia mente continua a muoversi contemporaneamente al cuore. Ne sono felice, sono sereno e mi trovo proprio bene a sapermi in questo stato.
Nella vita ci aspettiamo spesso troppo dagli altri, quegli altri che alla fine non fanno e danno niente, assolutamente niente. Così dobbiamo rimboccarci le maniche e comprendere di dovercela fare da soli.
A questo punto della storia io vado avanti. Pensavo di essere uno dei tanti e mi sono imposto di esserlo, ma certe volte capisco che ho dei doni che non posso mettere via, lasciarli in un angolo e dimenticarmene. Ecco perché scrivo o canto o suono, per questo motivo.
Ed ora che gli anni passano, più consapevole delle mie scelte, del modo e del mondo in cui vivo, cerco di mostrare quel che posso con la mia umiltà.
Ancora in fermento, con nuovi progetti. Ogni tanto qualcuno mi osserva e vede cambiarmi d'umore, mi apro e sorrido mentre prima ero freddo e distaccato. Sono sereno, ma in fermento per andare avanti e creare qualcosa. Qualcuno leggerà, altri resteranno in silenzio un po' spaventati da questo mio mondo che li travolge.
Non so l'effetto che fa, non sono mai stato travolto io. Mi piacerebbe, lasciarmi sconvolgere piuttosto che restare solo coi miei pensieri. Ma il mondo e il destino qualcosa ci offrono e noi dobbiamo inequivocabilmente prenderlo!
Se qualcuno vi fa del male ripetutamente, lasciatelo stare: forse non vuole condividere la sua vita con voi, sia esso un amico, un parente o un conoscente.

martedì 20 settembre 2011

LO SQUILIBRATO - BLACK EDITION -


E' con grande piacere che vi presento il mio nuovo libro:
LO SQUILIBRATO BLACK EDITION. In questo nuovo capitolo della serie "Lo Squilibrato" ripercorreremo le azioni di Jeorge Linton attraverso gli occhi di una nuova protagonista, Alexa White, che ci guiderà fino alla comprensione dell'incredibile piano di Black.
Nei precedenti capitoli si aveva l'impressione che il protagonista uccidesse delle persone senza un motivo valido, causato solo dalla sua psiche. In questo ultimo e decisivo libro, invece, si scoprirà la sua arte, il suo piano messo in piedi alla perfezione e diretto con maestria superiore, degna di una mente fuori dal comune.
Per ulteriori informazioni visitate il sito:
Fabyo's Store



sabato 6 agosto 2011

Ho sfiorato la tua mano

Con la punta delle dita, ho sfiorato la tua mano.
Con il mio sguardo lento ma preciso ho osservato i tuoi movimenti, sperando di non aver rovinato quell'intesa intensa e straordinaria che abbiamo creato nel tempo.
Ho percepito il tuo dolore e l'ho fatto mio, l'ho contemplato e così anche tu con me.
Alla fine ho sentito il tuo calore, l'amore e la stima che qualcuno vuole distruggere invano.
Con tutto il corpo e anche con la mente ho sfiorato la tua mano e ho sentito che è sempre la stessa, leggera e presente, silenziosa ma pesante.
Il tuo profumo invade i miei pensieri e i tuoi occhi fanno da padroni alle mie paure, dissipandole. Vorrei difenderti in eterno e riuscire ad allontanarti da chiunque cerca di maltrattarti...
Con il mio respiro ho sfiorato la tua mano e con la speranza rinasce un sorriso.

domenica 12 giugno 2011

Uno sguardo all'orizzonte

Era giusto il momento di alzare la testa, guardare avanti.
Arreso alla consapevolezza, stremato dagli strascichi di una vita.
Uno sguardo avanti, il cielo sulla faccia, il vento sulla testa.

A volte è proprio difficile accettare la realtà o meglio, uscire dall'irrealtà, qualcosa per la quale hai lottato tutta la vita e ti accorgi che non esiste.
Le tue continue lotte per rivendicare diritti o per cercare di trattenere a te amici o parenti che in effetti non sono mai stati dalla tua parte. Ti senti sconfitto in un primo momento perché li scopri falsi, irreali e ancora una volta ti accorgi che l'unico "pesce fuor d'acqua" eri solo tu. Tu che hai creduto per tutto questo tempo di poter contare su e per qualcuno; tu che li osservavi sospirando e sentendoti così fortunato; tu che avresti dato tutto per loro...

Un giorno ti svegli, finalmente, continuando ad essere consapevole che non c'è proprio nessuno sintonizzato con te e la tua vita e lì capisci di essere stato sempre solo e che  tutto quel che hai fatto lo hai creato dal silenzio.
Finalmente un sorriso prende il posto della tristezza sul tuo viso, un sorriso che ti indica il cielo e il sole, un sorriso che ti fa guardare avanti senza l'illusione di dover contare ancora su persone che invece di darti una mano ti mettevano il bastone fra le ruote. Ora sei libero e non hai legami con loro.
Ora sei te stesso e puoi fare di testa tua senza la terribile convinzione che qualcuno ti voglia manovrare. Ora gli altri possono solo gioire o meno della consapevolezza che lentamente sboccia da te.

Uno sguardo avanti, sempre avanti, senza distrazioni e nella massima semplicità. 

lunedì 18 aprile 2011

Sono niente

Sembra un poco come l'aria, questa sensazione che da giorni mi ruota intorno.
Non riesco nemmeno questa volta a spiegarmela. Parte da dentro, nasce da dentro. E' strano pure sentire in mente certe canzoni che non mi venivano da anni. Le immagino perfettamente, parole e musica come fossero scandite dalla mia memoria attualmente perfetta.
Tutto molto tranquillo, un mare di pace che mi inghiotte ed io non posso fare niente, assolutamente niente.
Sono niente. E' tutto. Non posso muovermi, come legato, come imbavagliato e intorno sembra che tutto vada verso qualcosa che in realtà non esiste. Qualcuno ci ha abituati a vedere tutte le cose come possibili e reali ma nessuno ci ha mai voluto svelare i progetti della nostra mente, della coscienza.
Ma noi tutti siamo coscienti? Credo di no.
Per primo io, che mi nascondo dietro mille facce e a stento mi ricordo davvero quale sia la mia. Eppure in quel frastuono ai quali siamo abituati, trovo sempre un attimo per riflettere e per la tristezza che non è del tutto legata a me. In fondo si tratta degli altri, di come vorrebbero trasformarci, di come vorrebbero cambiarci a loro piacimento e noi siamo ormai privi di esprimerci al meglio.
Nonostante la stanchezza, ormai passo da qui come se volessi trovare qualcosa che non troverò mai, perché so già che non lo troverò mai.
Preferisco rimanere nell'ombra ed io stesso un dettaglio velato piuttosto che il motore di qualcosa di brutto che possa cambiare o voglia cambiare con le menti degli altri.
Comincio così, delicatamente, ad avvicinarmi di più a me stesso, distaccandomi un pò di più da tutto il resto...in fondo facciamo una telefonata per sentire qualcuno a cui pensiamo e così come mandare una lettera o una email...un messaggio...se tutto questo non accade, nel più assurdo e semplice dei ragionamenti, significa che non siamo pensati. Purtroppo, a volte, qualcuno si ferma e ci pensa e quando in quel momento non accade nulla...si chiude.
Non sono chiuso, ora lo so, sono forse uno tra i più aperti mentalmente, ma paradossalmente uno dei più chiusi nella comunicazione.
Viviamo delle mode. Ci indirizziamo lungo il gregge ma ci accorgiamo piuttosto spesso che non ne facciamo parte. Tornare indietro è quasi impossibile ma almeno, di sicuro, possiamo cambiare strada!
Notte.

martedì 12 aprile 2011

Stremato dalla battaglia!

Mi sono addormentato dolorante. Cadendo in un sonno profondo, mi sono ritrovato all'interno di una casa di parecchi piani.
La casa era possente ed io salivo verso la terrazza.
Ad ogni piano dovevo lottare contro qualcosa o qualcuno, come se parti del mio carattere si materializzassero. Ne ho prese tante e date tantissime...
Continuavo a salire e scontrarmi con persone che mi rassomigliavano sempre di più, sfigurati, armati, violentissimi. Alla fine sono giunto al soffitto, ricordo benissimo la sensazione di sudore scendere da ogni parte del capo fino ai piedi. Ho sentito la forza e il dolore insieme, come se ad ogni scontro assorbissi l'essenza di chi battevo e col quale mi confrontavo. Solo in quel momento, sulla terrazza, un altro me altissimo e grosso tre volte di più, armato con qualcosa che era agganciato al corpo, mi si è scagliato contro. 
Per la prima volta forse ho davvero capito cosa significa sentirsi sventrare. Ad ogni modo non mi sono dato per vinto e mentre le lacrime scendevano fino a sfinirmi e le urla facevano tremare le fondamenta del palazzo, ho finalmente sconfitto l'altro che è cessato al suolo.
Quando mi sono svegliato questa mattina, tutto era nitido. Ho compreso solo in quel momento che ho combattuto contro il mio ego o con qualcosa di talmente profondo da averlo rimosso in qualche modo. L'importante è prendere coscienza di qualcosa che in fondo non volevo ricordare o affrontare.

Potrebbe essere il resoconto di una storia fantastica...non c'è da meravigliarsi che abbia una fervida immaginazione, ma è innegabile che io viva in prima persona delle esperienze fortissime e, secondo me, talmente fantastiche da destare il sospetto e l'invidia di altri. Per questo mi alienano, per questo mi evitano. Hanno paura di essere spiati, scoperti, compresi...l'uomo è un essere solo che cerca in tutti i modi di sentirsi onnipotente, ma non è così purtroppo.
La realtà vuole che ognuno di noi trovi una via, un percorso. Io non so se l'ho trovato ma almeno comincio a capire che il profondo pensiero che porto dentro è tutt'altro che semplice da esprimere e da sopportare. Ma non per questo mi fermerò.
Qualcuno ogni tanto si desta in piedi e pensa di aver capito tutto all'improvviso. Io, dal canto mio, ho solo vinto una battaglia ma sono solo all'inizio.

lunedì 11 aprile 2011

Don't let the moment pass...

Vorrei tanto non lasciar passare ogni singolo momento.
Vorrei trattenerlo fra le mani e senza dire niente, gioirne.
Vorrei assaporare un profumo, cogliere un fiore e osservarne il colore intenso.
Vorrei, fortemente saprei trattenere l'emozione forse dentro di me.
Alla fine poi, vorrei profondamente svanire al posto di quella sensazione.

Ascoltando le note di una delle più belle canzoni di Alan Parson, mi ritrovo a percepire le sensazioni di quando l'ho scoperta. E' come se la mia mente avesse registrato la melodia, le parole, i profumi del luogo in cui l'ho sentita per la prima volta. Tutto è rimasto immutato ed è strano ogni volta rivivere tutto questo. La mente è improbabilmente una macchina funzionante.
Ci tira brutti colpi, ci fa certi scherzi che non immagineremmo mai. Eppure accade...

Inutile pensare troppo. Non serve. Agire? Peggio. Forse ci vuole solo un angolino in cui andare a piangere ed ogni tanto risalire giusto per respirare o prendere un piccolo sorso di fiato. Penso non serva nemmeno più questo. I periodi sono più o meno come le strade: vanno affrontati e si superano in un modo o in un altro. E' divertente, drasticamente divertente, pensare che tutto questo è crudele. Hai un bisogno assurdo di parlare con qualcuno e non c'è nessuno che sta a sentirti. In mezzo ad un mare di gente, tutti parlano, dicono una serie di cazzate, e non ascoltano...l'unico agonizzante della storia che grida aiuto e che nessuno ascolta.
Accade certo. Non era il momento giusto, credo, ma accade.

Come in un lungo rimbalzo, cado e poi rimbombo. Intontito dal colpo e dalla caduta sicuramente cerco di farmi forza e riprendere il cammino. Vado avanti nella totale indifferenza. Gioco un pò con la mia mente che puntualmente mi manda a fare in culo. Ci gioco ancora, mi diverte. Tutta questa intelligenza mi porterà da qualche parte...o no? Preparati Dio, un giorno, proprio quello che hai scelto per me, per il mio radioso viaggio, io verrò da Te a porti una serie di domande alle quali adesso sarebbe davvero assurdo dare una risposta. Senza spiegazione.

Guarda come mi sono ridotto: scrivo su un diario dove tutti possono leggere, dove nessuno vuole dire niente, dove tutti fingono di poter fare qualcosa che non vogliono davvero. Ed io? Io sto cercando...risposte? No, quelle me le darai Tu. Cerco qualcosa che non so cosa sia, ma cerco. Almeno è un modo per tenere impegnata questa testa di cacchio che non vuole fermarsi!
Potrei scrivere fiumi di email...ma fino a questo momento nessuno ha mai risposto, non in tempo, reale o meno, non c'è nessuno. Strano, a volte basta così poco, davvero così poco da non sentire nessuno. Nessuno che creda una email capace di cambiarti umore o la vita nell'immediato futuro.
Deduco che sono noioso, patetico, isterico, triste e timido, illuso e solitario. Ma se riuscirò a fare il punto di forza della mia solitudine, sono sicuro e presuntuosamente certo che non avrò più la possibilità di aprirmi con nessuno.

Farò bene?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 

Non permettere che questo momento passi così e che la tristezza prenda il sopravvento sul mio cuore. Ma allo stesso tempo, non permettere che questo momento venga sciupato dai miei soliti ideali, dall'ipotesi di un futuro migliore quando non sarà così; un modo per esorcizzare questa rabbia deve esserci.
Indicami la strada, ovunque, comunque, io la seguirò perché nonostante i tentativi, rimango sempre il solito piccolo essere umano buono.

Notte.

sabato 9 aprile 2011

Come una lama all'improvviso

Mi entra dentro, alle spalle, sulla schiena. E' silenzioso il suo brivido gelido.
Cosa ho fatto di male per meritare questo carattere non lo so, questi pensieri che troppo buoni si trasformano. Voglia di fuggire, non per evitare di affrontare tutto ma solo per respirare un po' d'aria nuova e fresca.
Un giorno ti svegli e capisci che intorno a te c'è solo l'indifferenza e ti domandi se in questa vita fai di tutto per farti notare o vuoi solo che qualcuno ti voglia bene. Una volta compreso che non c'è spazio per i sentimenti buoni, metti la maschera del cattivo e guardi a testa alta la tua prossima vittima.
Eppure non ci riesco, calarmi nella parte di quello che pugnala alla schiena proprio non mi riesce...osservo tuttavia ai molti che riesce benissimo e anzi, ne sono pienamente soddisfatti, convinti in fondo di non essere stati scoperti, di essere salvi.

Sono stupidi. E io cosa sono? Velatamente qualcuno mi fa capire che sono un coglione e che mi vorrebbe più cattivo, diversamente intelligente, pianificatore di disgrazie altrui...ma io non sono così. Non lo sarò mai, un buono nel silenzio. Mi autocommisero, come non potrei, specchiandomi nei mille occhi spenti che vedo quasi ogni giorno e che in qualche modo non vedono i miei.
Non ho paura, bisogna cambiare, lo faccio da una vita e questo è il risultato: nessuno cambia. Nessuno se non vuole cambiare può farlo.

Sono senza fiato, non ho parole. Le sto perdendo per strada e nuovamente si presenta quella voglia di chiedermi se ne valga la pena. Meglio spegnere tutto e farsi un giro, magari nel mondo reale. Magari camminare a piedi nudi sull'erba ed evitare qualsiasi contatto col genere umano...troppo bello ma purtroppo ancora impossibile. Ci vogliono sentimenti buoni, qualcuno che ci sprona, qualcuno che ci parla non solo di cazzate, qualcuno capace di assecondare i nostri sielnzi. Sì, ma dove? Non lo so, non lo so, non lo so...me lo ripeto mille volte e non trovo risposta. Come al solito, lo scritto di un autore stanco che ripiega sull'unico tasto realmente efficace della tastiera: DELETE.

mercoledì 6 aprile 2011

Su di un foglio bianco

Dovrei cercare altrove i miei pensieri, narrare di amori e di gioia e non di dolore.
Svelare i segreti della storia o gli aneddoti ad essa connessi, piuttosto che ricercare il silenzio e da cosa dipende.
Dovrei fidarmi, forse, di chi credo sia amico invece di diffidare continuamente e sentirmi, come i miei predecessori, un "fiore del male", un'anima sola in un mare di nulla.
Un foglio da riempire, come la mia vita, alla ricerca di getti d'inchiostro a sfregiarne le pergamene pure. Un piccolo foglio annerito e deturpato, pieno di pensieri cupi e di idee sgualcite.
Questo dovrei fare: scrivere ancora. Dissolvere i cattivi pensieri o renderli reali, leggibili. Un attimo di gloria e poi svanire nel nulla. Paura o sfrenata prontezza di riflessi?
Si può essere attore pur odiando la scena?
Si può emettere un suono nonostante si è consapevoli d'esser muti?
Non posso io avere le risposte, nessuno in realtà può darmene.
Ascolto, aspetto, scrivo. Respiro l'aria pura e fresca, unica mano gentile capace di accarezzarmi quando non me lo aspetto, quando non ho bisogno che di quello.
Sono io uno scrittore? Forse sono un falso d'autore, probabilmente... 
Diceva qualcuno anni addietro: ad andar alla ricerca della ragione si finisce per perdere il filo del discorso.
Quale sia la strada io lo ignoro. Ma scrivo, aspetto e ascolto.

lunedì 21 marzo 2011

E finalmente giunge...

la PRIMAVERA!


Una luna meravigliosa stanotte mi ha sorriso. Mi ha guardato dall'alto puntando dritta su di me. Tra i suoi sguardi ho intravisto dei messaggi, delle ombre e soprattutto tantissima luce che mi ha irradiato. All'aperto, sotto un manto di stelle ed un cielo d'un blu intenso, ho sospirato e trattenuto quanta più aria possibile percependone l'essenza profumata e il calore lieve e delicato.
Lei mi ha cullato per qualche minuto, io l'ho fissata per altrettanti e poi ci siamo salutati con un alito di vento.

Sbocciate fiori, grigiori svanite! Lasciate il corso all'erba fresca e verde, abbandonate i vostri pensieri gelidi sui monti e dimenticatevi di questo universo per qualche mese. D'ora in poi splenda il sole in un rigoglioso incanto di colori e illumini di mille sapori la nostra imbandita tavola paesaggistica!

Chi ci salverà?

Nei miei pensieri e nelle mie preghiere trovo le risposte.
E' incredibile, eppure ogni che lo chiedo a questa forza sconosciuta e potentissima ottengo sempre una risposta concreta. Mi accorgo che la gente intorno a noi è troppo spesso non vera. Un po' per colpa del sistema in cui viviamo e un'altra parte perché siamo tutti bravissimi a criticare gli altri esaltando noi stessi. E' difficile tornare sui propri passi e cercare di pensare che gli altri non ci vogliano "fregare" in qualche modo ma ce la possiamo fare.
Non ci sono vie d'uscita. Ci sono luoghi e agglomerati degli stessi in cui non possiamo far altro che alzare la guardia e cercare una soluzione alle nostre angosce e paure. Non so proprio come poterne uscire! E' realmente un vicolo cieco? Per chi crede in Dio la salvezza sta nel perdono e nell'innalzamento verso la verità stessa; per chi non crede è la possibilità di trovare una soluzione alle mille domande poste. Per entrambi i casi il problema è sopravvivere in un mondo in cui ognuno è preso sempre di più dai propri silenzi e i propri impegni.
Mi è capitato di trovarmi di fronte a persone che giudicano senza comprendere, chi non mi conosce convinto del contrario, chi mi addita pensando di essere nel giusto...è davvero difficile pensare di poter conoscere una persona anche dopo decenni. Spero soltanto che il brutto periodo passi per loro così come questo inverno è passato per noi!

sabato 5 marzo 2011

Oltre il vento

Certe volte il vento cambia direzione.
Sembra, all'inizio, come uno schiaffo che arriva dal nulla e poi si materializza. Non da spazio all'immaginazione, si sente forte e chiaro. Così mi fermo, osservo e ascolto il cielo. Che cosa faccio adesso? Torno sui miei passi ma li ho già affondati nel terreno, ripercorrerli non è come prima, li conosco ma sono già cambiati al mio passaggio. Ora respiro e penso, ma cosa accadrà domani?
Un sospiro profondo, i capelli più lunghi e bianchi, qualche ruga sul viso, accompagno il suono della mia voce con i riflessi sui miei occhi che mi portano lontano. Cambio ancora, il vento soffia.
Da sempre votato al bene, il miracolo continua e non si ferma come se qualcuno mi indicasse sempre la stessa ostinata direzione che a volte vorrei perdere e smarrire nel buio. Ma è sempre lì, nitida ad aspettarmi. Votato all'amore. Quante volte mi sono sentito l'unico capace di ragionare, di fare qualcosa di buono per gli altri, di intraprendere un cammino di speranza. Forse troppe, altre volte mi sono fermato a pensare se qualcuno avrebbe ricambiato il mio gesto e sono affondato, nel silenzio, nel rancore e nella rabbia di chi arriva ad odiare. Ma adesso il vento soffia e spazza via l'incertezza, soffia sul mio cuore ricolmo di gioia, soffia sul mio volto schiarendo a forza le ultime sofferenze, pronto a lottare ancora per far felice chissà chi. Un prossimo ipotetico, là fuori, legge e spera, ascolta e pensa... io ci sono, sono pronto, ancora una volta.

venerdì 25 febbraio 2011

Di nuovo al lavoro...

Ma chi lo dice che bisogna sempre fare la cosa giusta? E poi: qual'è la cosa giusta?
Io ancora non l'ho capito...mi fido del mio istinto e vado avanti e certe volte mi sembra impossibile di prenderci così tanto...ma succede!


Un lavoro terminato è sempre, per me, il trampolino di lancio per qualcos'altro. Inizia così una nuova avventura, un nuovo pensiero, nuove canzoni e assolutamente nuovi progetti...
Giunto alla soglia del 13° album virtuale c'è da chiedersi dove potrei arrivare di questo passo e in fondo perché.
Ma le domande non sempre trovano risposta e così bisogna continuare, non riesco a fermarmi nonostante quello che mi gira intorno.
Ci sono cose che vorrei fare, dare di matto e cominciare a prendere a calci un po' tutti...ma poi mi freno e mi reintegro con questo pazzo sistema vitale.
Il lavoro prosegue, mi appaga, mi determina e mi da proprio quello slancio per proseguire. A volte vorrei più certezze e mi piacerebbe che le ombre che mi seguono si materializzassero per parlarmi, scrivermi, incitarmi a fare, incoraggiarmi a non arrendermi...ma come al solito tutto questo è "colmato" dall'improbabile silenzio che mi tiene compagnia!
Che strano. Nessuno si espone, si sporge un po' di più per vedere cosa c'è sotto, nessuno è interessato e di conseguenza non cerca di identificare il rapporto al di là delle apparenze.


Certe volte mi stanco, di ripeterlo, di riscriverlo, di gridare al mondo che c'è tanto ma tanto bisogno di amore e di coraggio... ma a chi serve?!
Non lo so davvero e onestamente non so nemmeno perché mi ostino a scriverlo su un blog...patetico.
Il lavoro mi chiama, devo andare...ma non mi arrenderò, io no, non più.

lunedì 14 febbraio 2011

R.S.A.

E' con grande piacere che vi presento il nuovo libro:
R.S.A. Relazioni Senza Autocontrollo

Un progetto al quale pensavo da tempo ma non riuscivo a trovare le parole e la giusta armoniosa collocazione. Oggi, finalmente, ho riscoperto il gusto di raccontare una storia uscendo dal canone thriller dei miei precedenti scritti. Nel mondo ci sono fin troppe violenze e la mia intenzione era quella di raccontare una storia, pur sempre drammatica, in maniera semplice e ricca di contrasti emotivi.
Il risultato è piacevole (a detta dei due supervisori del libro!) e scorrevole. Non mi resta altro che aspettare una vostra lettura e naturalmente dei commenti che, nel bene o nel male, sono sempre graditi al fine di crescere e migliorarsi.
E' la prima volta che scrivo una storia inerente il mio lavoro, la mia professione e quel che gira intorno ad essa. Non mi resta allora che augurare a tutti una buona lettura!

sabato 12 febbraio 2011

La fine di un lavoro...l'inizio di un riscontro!

Ed è ufficialmente terminato il mio lavoro! Signore e signori il libro è PRONTO! Mancano naturalmente le correzioni e le revisioni ma il tutto è già in cammino! E' proprio una bella sensazione, le lacrime agli occhi, mi riscopro bambino e affascinato dalle emozioni che a volte anche le parole possono dare. Fiumi d'inchiostro o meglio, chili e chili di pressione dei tasti, tanto tempo e dedizione e soprattutto una fantasia stratosferica!
Il risultato finale è come al solito piacevole, come un bambino, portato in grembo e poi sbocciato. Passata la fase dell'entusiasmo ci si domanda: " e ora?". Non lo so, c'è solo voglia di condividere, di mostrare e sperimentare  consensi e dissensi di quanti leggeranno. Sono sicuro che colpirà al cuore, che arriverà dritto per come l'ho pensato...
Saltello dalla gioia! Vorrei che tutti potessero leggere ma non per sentirmi dire "bravo"  o sentirmi invidiato, ma per condividere una cosa che ho fatto col cuore. Un regalo, ecco, un regalo per chissà quale motivo, magari un modo per far riflettere o più semplicemente per allietare per qualche ora chiunque voglia sentirsi coinvolto nei miei pensieri!
E allora... a prestissimo con l'uscita del mio nuovo libro: R.S.A.

mercoledì 9 febbraio 2011

A metà dell'opera

Proprio a metà dell'opera! A volte è difficile stabilire i confini di un lavoro e capire quando sei a metà, ma questa volta è diverso. Ho esattamente il punto della situazione e capisco che mi trovo a metà.
Un libro, ecco di cosa parlo, un nuovo libro. Come se fossi riuscito a capire che ho raccontato metà di quella storia e mi rimane l'altra parte per concluderlo. Una volta qualcuno mi ha detto (qualcuno che non mi conosce) " tu sì che potresti scrivere un libro"...ma in realtà ne avevo già scritti diversi.
Le persone che ci stanno intorno spesso non ci conoscono e non sanno fino a che punto possiamo mostrarci.
Lo stesso vale per la musica: fino a qualche settimana fa nessuno sapeva della mia musica ed ora, invece, qualcuno in più si aggiunge alla lista degli ascoltatori. Un'emozione, semplice e gratuita, ecco quel che posso dare. Emozioni non pagate, emozioni regalate a chi è in grado di ascoltare e capire e commuoversi per una melodia o per un testo.
Sono contento di quel che faccio e di come lo faccio.
Finalmente, credo in me stesso, senza esasperare nulla e senza voler arrivare ad un presunto successo che non mi porterebbe niente. Regalo emozioni e questo mi basta.
Un nuovo passo, un nuovo libro, una nuova intensa storia che mi viene dal profondo e cerco in qualche modo di condividere con il resto delle persone che mi conoscono e non.
A rileggerci presto!

sabato 5 febbraio 2011

Uno sguardo in avanti

 Ed è nato tutto qui...vicino al mare!
Ogni pensiero e voglia di fuggire, ogni sentimento ed ogni emozione legata alla mia vita. La confusione e la solitudine. C'è sempre stato l'elemento acqua in mezzo. Mi ci perdo. Ogni tanto rivedendo qualche immagine passata, cerco di capire cosa pensavo e come stavo in quel momento, un pò come quando ascolto le mie canzoni, alla ricerca delle emozioni che provavo e che a volte non provo più.
La vita mi porta ad affrontare nuove sfide e, con una punta di maturità in più, mi fa andare avanti per mostrare qualcosa di più di questo mio mondo così tormentato. Oggi la musica è un pugno allo stomaco della quale non riesco a liberarmi, un pugno che riesce ancora ad emozionare e trasmettere belle sensazioni agli altri; scrivo e scrivo, un altro tormento, idee ammassate che pian piano vengono alla luce e quando le rileggo mi stupisco che le abbia avute io! Il resto non va meglio...ci sono diversi contrasti in ballo, uno dei quali non lo riesco ancora bene a focalizzare: le persone ti allontanano e poi si domandano come mai non le cerco più! Comico, davvero comico. Possibile che gli altri non si accorgano delle proprie azioni? Non lo so con certezza ma a volte mi pare che ognuno sia talmente preso dalla sua personale vita da non accorgersi degli altri ad un palmo del proprio naso!!!
Il mio sguardo volge al futuro, nuove idee, nuove canzoni, un nuovo libro e soprattutto un nuovo modo per poter affrontare le cose, a testa alta, pancia in dentro e petto in fuori!
E speriamo bene!

venerdì 21 gennaio 2011

Il giudizio dei "cretini"

Il mondo è cambiato e con lui anche noi.
Sono cambiate le nostre considerazioni e buttiamo frasi giù come fossero uniche e assolute. In realtà non comprendiamo che tutto cambia, così come la terra che ruota tutta insieme...questo significherebbe che tutte le persone cambiano e si migliorano e di conseguenza tutti possono comprendere quel che accade.
Mi ritrovo spesso ad avere a che fare con persone che giudicano, forse è nella natura umana commentare e pensare qualcosa di questo o di quello.
Eppure se tutti si fermassero per una frazione di secondo e capissero che i giudizi non servono a niente, probabilmente ci sentiremmo tutti abbastanza stupidi. Un giudizio su qualcuno senza conoscerlo è triste, ma è naturalmente attuale come atteggiamento. Se ci domandassimo come ci vedono gli altri, scopriremmo che in effetti non ci conoscono proprio perché siamo noi a non volerci scoprire per come siamo realmente.
Ci scopriamo così come dei "cretini" che sparano a zero sulle cose senza conoscerle profondamente, in un mondo che va verso il superficiale e il superfluo. Possiamo ancora farcela, possiamo cambiare rotta e finalmente non fermarci alle prime apparenze ma cercare di andare avanti.
Al di là delle apparenze e delle prime simpatie e antipatie, possiamo sforzarci di non giudicare gli altri nella speranza di cogliere qualcosa, un dettaglio che ci avvicini alla verità.
Forse in fondo dovremmo preoccuparci più di noi stessi o forse semplicemente liberarci dall'angoscia di volerci fare accettare da una società della quale noi stessi siamo la forza di propulsione.

giovedì 13 gennaio 2011

Quando la musica fa...male!

Cosa speriamo di ottenere?
Ci sfrecciano davanti intere generazioni di persone che si aggrappano al successo; una volta in una competizione contavano almeno i primi dieci posti; adesso il secondo posto è considerato uno scarto, un errore, una persona che per caso si è permessa di trovarsi lì in quel momento.
Corriamo tutti come dannati, ma verso dove e per quale motivo, nessuno lo sa.
Non solo la televisione, ma anche molti altri atteggiamenti esterni ci esaltano al punto da renderci tutti possibili e probabili vincitori di concorsi, come se fossimo gli unici capaci di farlo. Le scuole musicali si affollano così come le trasmissioni che promettono fortuna e fama a costi zero...ma sarà vero?!


La cosa preoccupante è l'atteggiamento dei più giovani, alla ricerca di fortuna, spesso invano. La ricerca di una professione libera e felice...cantare e ballare, come se tutto quello che accade nel mondo non li toccasse nemmeno. E' triste vedere come la gente litiga persino per far interpretare al figlio la parte migliore nella recita scolastica, quello in prima fila, quello che dondola e non dice niente, ma sorride ed è in prima fila!


Molti cantano, troppi...troppi dicono "la musica è la mia vita e senza morirei!"... frase fatta, scontata, ripetuta fino alla nausea e sottovalutata, usata da chi non sa nemmeno cosa sia la musica...
Ho paura, una tremenda paura per il futuro dei ragazzi quando si sveglieranno e si ritroveranno con un pugno di mosche in mano o, come ha fatto qualcuno recentemente, trovarsi ad elemosinare dei soldi pubblici per "attività artistiche al paese"... c'è gente che muore di fame, che non arriva a fine mese, che non sa nemmeno cosa sia un computer e l'adsl...


Non è una polemica, nemmeno retorica, la mia è solo voglia di far vedere in faccia le cose per come stanno e per come si stanno drasticamente trasformando in futili e troppo superficiali.


La musica è qualcosa di profondo, di non del tutto conosciuto, ma ultimamente fa troppo male, male a chi la fa e a chi la brama. Ascoltiamola, ascoltiamone, di più, sempre di più esclusivamente per riflettere!

lunedì 10 gennaio 2011

L'essenza

La natura intorno ci parla...ognuno potrebbe sentirsi a proprio agio con molti elementi presenti nel nostro mondo, qualcosa che ci rilassa e ci parla allo stesso tempo... per me, l'acqua, qualcosa in cui sento di potermi immergere e respirarne.
Un notevole incontro mi ha fatto percepire la divisione del mio corpo, la sinistra come parte razionale, la destra come parte sensuale.
E' strano ma da sempre l'acqua mi ha dato emozioni indescrivibili, come se il mio respiro si confondesse con questo elemento, una volta immerso...
Profondo piacere e scioccante intelletto viene fuori ogni volta che mi immergo, che sento il fruscio delle onde o piccole gocce che ricoprono il mio corpo.
Sicuramente qualcuno penserebbe "affogati"!
Guardo avanti, sono sereno, semplicemente felice, piacevolmente attratto dall'universo acquatico e profondamente legato all'acqua.

domenica 2 gennaio 2011

Respiriamo aria nuova

Una lunga inspirazione... ed ecco che finalmente riusciamo a percepire il profumo di questo nuovo anno.
Mi pare di trovarci ad una svolta, osservando in giro. Tutto sembra in realtà un pò cambiato come se davvero ci fossimo lasciati alle spalle quello che non andava da tempo. Bisogna  sempre guardare avanti e mai prima d'ora lo abbiamo fatto...


Io non sono da meno. Nella testa ho mille idee che mi frullano: da un nuovo album in lavorazione ad un nuovo libro (sul quale però preferisco non parlare fino alla fine della stesura) e che naturalmente sottoporrò alla mia carissima redattrice che ogni volta mi indica tutti i minuscoli errori che non ho visto (grazie in anticipo Rita!) e questa volta sarò però aiutato anche da un collaboratore segreto, un testimone per dirla così, capace di indicarmi i giusti filoni narrativi!


A scriverlo in questo modo sembra tutto assurdo...ma io non sono assurdo, non sono un mostro o un alieno...sono solo e semplicemente un talentuoso!
Questa aria nuova mi sta portando a fare scelte concrete e vivere concretamente con quello che desidero senza andare fuori dalla mia stessa gioia e semplicità!
Non vale la pena nascondersi e quindi questa volta ho deciso di coinvolgervi anche con le mie piccole, ma efficaci spero, ricette culinarie!


A presto!!!