lunedì 12 dicembre 2011

Una carezza

Sembrava niente. Erano piccoli attimi, silenziosi e intensi. Era da tempo che non provavo quella sensazione, di chi riesce a coccolare qualcuno con estrema dolcezza nonostante il dolore intenso. Io e i suoi occhi. Il mio cuore al pulsare del suo, lì su un letto freddo d'ospedale. Immerso nel silenzio di quel suo sguardo che voleva dirmi tutto e niente, che a stento mi riconosce e che mi grida aiuto. Ed io immobile. Ognuno ha recitato la sua parte, più o meno convincente, convinti di potersi meritare un posto nella mia vita. Io invece ho stilato la classifica di chi è stato meno presente e per questo immeritevole.
Era lì, davanti ai miei occhi, mentre le gocce di quelle flebo scendevano a forza, mentre il suo respiro nervoso si propagava lungo il suo corpo e faceva di me il punto di sfogo, uno sfogo che ho trattenuto a forza.
Eppure io c'ero. E c'era anche lui che mi cercava col suo sguardo mentre io, silenziosamente gli chiedevo conforto e gli accarezzavo la testa e le guance per farlo addormentare.
Mio padre era lì, su quel letto freddo ma c'ero anch'io, per fortuna.
Siamo tornati a casa questa volta, io con più forza e con il dolce ricordo di quelle carezze che non ha compreso. Lui con un nuovo punto di riferimento e il desiderio di capirci qualcosa anche se non potrà.

venerdì 2 dicembre 2011

Sguardo in avanti

Bisogna sempre andare avanti. Finisce una strada e se ne imbocca subito una nuova. Così come finisce un lavoro e si pensa subito ad un qualcosa di nuovo. Tutti cambiano, si migliorano e modificano e questo ci porta a diventare quelli che siamo attualmente. Si deve andare avanti altrimenti non si cresce più e non si vive più. Pian piano ho lasciato che il termine "deve" scomparisse dal mio vocabolario sostituendolo con "voglio" e devo ammettere che le cose sono notevolmente cambiate. Il tutto arricchito da una compressa dose di ottimismo...che non guasta mai! Ci sono un sacco di artisti intorno che "se la tirano" e in fondo capisco perché io non sia uno di loro...rimanendo semplice per quel che posso, cercando di non farmi grande davanti a nessuno e mantenendo un clima di semplicità in tutte le mie idee e inventive. Alla fine scopro persone molto distanti e questa è una delle poche note dolenti della mia vita. Persone che potrebbero esserci ma sono distratte e che in qualche modo non si avvicinano. Quelli che credevo fossero dalla mia parte non fanno niente per gridarlo al mondo e mi accorgo che la vita prosegue anche senza loro. Forse è come un ricambio d'ossigeno: a volte altre particelle arricchiscono la mia vita allontanando le altre. Chissà! Dopo aver scritto vari libri, canzoni e ostinatomi a cantare anche se il raffreddore non mi da tregua, so che posso andare avanti e in cuor mio sono sempre lo stesso, generoso e pieno di iniziative buone ed affettuose per chi prendo a cuore. Donarsi è anch'essa un'arte che a volte non si apprezza perché ci si aspetta un ricambio da parte degli altri. Eppure vado avanti, deciso a non recidere i miei pensieri e le mie azioni ma piuttosto a rafforzarle, rinvigorirle. Alla fine, dal detto "chi mi ama mi segua", sicuramente ci saranno pro e contro, come in tutto il resto d'altronde, ma ne sarà valsa la pena.
Un lungo percorso, uno nuovo ma pieno di me, finalmente senza la preoccupazione di fare qualcosa di sbagliato o di essere fuori luogo, proprio come accadeva qualche anno fa...
Sono me stesso, aperto come un libro a chi ha voglia di leggere!