domenica 10 febbraio 2013

La speranza nel viaggio

Spesso si è convinti che un viaggio possa portare buone nuove. Succede soprattutto quando si vuole in un certo senso scappare dalla realtà, un po’ come accade ogni fine anno: si pensa sempre che il nuovo anno possa portare dei profondi cambiamenti nella vita di ciascuno. Bisogna però comprendere che non sempre è semplice o possibile che accada.

Soave (17) Il tramonto ci mostra qualcosa che di solito non notiamo: la semplicità delle cose che ci circondano. E non solo questo; riesce ad illustrare le stesse cose sotto una luce diversa, che ci affascina ma che non comprendiamo a volte. Io continuo a scrivere e ricevere silenzi, fin qui qualcosa di “normale” per me. Ma prima o poi, quando davvero verrà fuori il vero significato di tutto questo, allora sarà sicuramente un viaggio a portarmi davanti nuove sfide, per comprendere cosa c’è oltre tutto quello che vivo in questi momenti. La gente non capisce o capisce appena. Il tramonto porterà sicuramente una luce diversa nelle cose di tutti i giorni ed io, ancora una volta, sarò pronto a scontrarmi con la realtà futura.

sabato 9 febbraio 2013

Il silenzioso dolore

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E’ lento, quasi percettibile il silenzio che scorre dentro e fuori. Si avvicina alle spalle, da dietro ma con moderazione e mentre cerchi di cacciarlo in qualche modo ne rimani affascinato al punto da voltarti e abbracciarlo. Ormai sono anni che collaboriamo, io e il silenzio! E’ quell’alone che patina la mia vita ed è sempre stato lì, voleva solo che io lo comprendessi. Non so se ho ancora capito la sua presenza, ma sicuramente tutto il dolore che lo circonda e che in fondo sopporto, serve a qualcosa che concretamente non ho del tutto accettato. Ero chiuso e mi sono aperto, questo è sicuro e mi sono aperto anche a lui. Ho teso le braccia e come una lama rovente mi ha colpito il cuore. Adesso il rimbombo del cuore nelle orecchie è divenuto qualcosa che posso modificare come meglio credo. E’ sempre silenzio, ma sembra che io ne faccia parte in qualche strano modo. Così come il dolore che da sempre provo e non so bene perché. Tutto si mescola perfettamente e improvvisamente mi arriva qualcuno, un estraneo, una mano proprio quando non te lo aspetti. Arriva e ti accarezza, ti fa sapere che qualcuno o qualcosa ti osserva e si compiace del tuo operato. Proprio questa mattina, nel mio lavoro, sono rimasto colpito dal gesto di un anziano che assisto, con un gesto inconsueto mentre io ero completamente immerso nella mia tristezza improvvisa, mi ha sorriso e poi con lo sguardo intenso mi ha baciato la mano. La sua dolcezza, la sua delicatezza, è una delle cose che mi ha davvero colmato il cuore da un lato e straziato dall’altro. La sua indifesa condizione, imparziale, che nulla vuole e che nulla pretende, il suo gesto semplice ma spontaneo è una delle cose più belle che si possano ricevere. In quel contesto il mio silenzio e il mio dolore assieme al suo si sono fusi insieme. Qualcosa di tenero e impercettibilmente profondo.

Io lotto ogni giorno alla ricerca di una posizione e naturalmente la canzone giusta o sbagliata fa la differenza. Ancora una volta la voce di Alex e la sua “Sei dentro di me” mi tormenta, mi sconfigge e ripiombo in quello strano fenomeno che si chiama oblio. Spero che il sole scaldi un giorno il mio silenzio e lo illumini e che assieme a lui illumini anche me…